UNA TESTIMONIANZA DIRETTA

MAMMA TINA GARAVINI

   

Artusi in cucina coi suoi cuochi Francesco e Marietta

Il panettone della Marietta

Testimonianza diretta....


Mia madre, Tina Garavini, classe 1916, quando era ragazzina, ebbe la possibilità  di incontrare e parlare con la cuoca e cameriera di Artusi (morto nell'11) Marietta Sabatini originaria di Massa e Cozzile (Pistoia) insieme a Francesco Ruffilli, originario di Forlimpopoli.

Nel 1932 in una intervista racconta così  il lavoro di Artusi: "L'unico suo divertimento era lo scrivere. Il libro lo cominciò  quasi per ischerzo. Poi vide che gli veniva e vi si appassiono'.  A poco a poco venne ad avere una corrispondenza con persone d'ogni ceto e d'ogni parte d'Italia. Scriveva sempre. Si alzava la mattina alle otto e si metteva a tavolino fino all'ora del pranzo. Poi riprendeva a scrivere per qualche ora. Ed era un continuo alternarsi fra lo studio e la cucina, la penna e le pentole. Si provavano le ricette, tutte, una ad una".
Morto scapolo e senza figli, Artusi lascia per testamento a lei e a Francesco i diritti d'autore del suo libro.
Una curiosità: alla fidata Marietta, Artusi dedica la ricetta del panettone descritta nel manuale perché  "La Marietta é  una brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparato da lei"
Quello che Marietta afferma nell'intervista lo esprimeva in modo più tagliente e diretto nei dialoghi privati con le altre donne forlimpopolesi. La Marietta senza peli sulla lingua, da buona toscana, diceva che il suo padrone non faceva e non sapeva fare nulla in cucina, facevano tutto lei e Francesco, lui non amava sporcarsi le mani, scriveva soltanto e dava ordini a loro due. E poi lo definiva di bassa statura e magrolino tutto l'opposto di come é  stato interpretato nel monumento, motivo per cui l'ho definito un ritratto bugiardo o falso. 

Ernesto Solari