OMAGGIO A FEDERICO FELLINI

NEI 100 ANNI DALLA NASCITA

...E UN PARTICOLARE RICORDO LEGATO AL MONDO DEI CLOWNS CHE IN QUEGLI ANNI FU MOTIVO DI ISPIRAZIONE PER I MIEI DIPINTI

IL PITTORE

ALESSANDRO CERVELLATI

GRANDE ESPERTO DI CIRCHI E DI CLOWNS

Si stanno festeggiando i 100 anni dalla nascita del grande regista romagnolo al quale ho voluto rendere omaggio con una raccolta di Arcani dedicati al Cinema del XX secolo. In copertina vi è un ritratto di Fellini vestito da Clown. I Clowns tanto amati da Fellini furono ispirati da un grande esperto di Circhi, il pittore Alessandro Cervellati, anch'egli romagnolo.

Nella sua biografia non si fa cenno ad una collaborazione con Fellini di cui mi parlò lo stesso Cervellati durante un incontro avvenuto nel 1973 nella sua casa bolognese poco prima della sua scomparsa e non mi risulta che lo stesso Fellini ne abbia parlato.

Ho ritenuto giusto farlo in questa occasione.

 

Alessandro Cervellati nacque a Bertinoro l'8 marzo 1892, ma dopo qualche mese la famiglia si trasferì a Bologna. Nel 1913 si iscrisse all'Istituto di Belle Arti di Bologna, ma nel 1915 abbandonò gli studi e partì volontario per la Prima guerra mondiale, chiedendo l'arruolamento tra i bersaglieri.   

Finito il servizio militare, riprese gli studi all'Istituto di Belle Arti e ottenne la licenza nel 1919. In quello stesso anno fondò, insieme ad alcuni amici, il foglio futurista La ghebia, deflagratore della maschilità artistica, del quale uscirono solo due numeri (16 luglio e 15 agosto). Cervellati partecipò al progetto con lo pseudonimo di Sandrino Ciurvelia, scrivendo articoli di satira accompagnati da illustrazioni a xilografia.

Si recò poi a Parigi con Severo Pozzati e vi rimase per un anno, lavorando come pubblicitario. Tornato a Bologna, ottenne l'abilitazione all'insegnamento del disegno nelle scuole medie.

Nel 1924 iniziò la collaborazione con il “Carlino Sera” come illustratore e caricaturista; pubblicò schizzi e disegni anche su altri periodici bolognesi e partecipò a numerose esposizioni d'arte, dove si mise in luce per il suo eclettismo e soprattutto il suo amore per ogni forma di spettacolo.

Nel 1933 ottenne l'incarico di insegnante di disegno e calligrafia presso Istituto Tecnico Industriale Aldini Valeriani di Bologna; tuttavia non riuscì ad ottenere la sistemazione in ruolo nell'insegnamento poiché non era iscritto al Partito Nazionale Fascista. Nel 1934 e nel 1936 fu invitato alla Biennale di Venezia; in entrambe le occasioni espose disegni riguardanti il mondo dello spettacolo e il circo; suoi disegni furono acquistati dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma e dalla Galleria d'arte moderna di Bologna.

Dal 1940 iniziò a scrivere per “Il Resto del Carlino” articoli sul costume bolognese, che accompagnava con proprie illustrazioni.

Nel 1950 partecipò alla XXV Biennale di Venezia ed entrò a far parte, grazie alla sua competenza e all'interesse dimostrato per il mondo del circo, dell’Union des historiens du Cirque promossa dal francese Tristan Remy; per questa associazione scriverà numerosi saggi e articoli.

Nel 1951 avviò la collaborazione con il quotidiano “Avanti!”, con disegni e scritti di costume, ma tenne vivo il rapporto con il Carlino, con il quale pubblicò svariate opere. Nel frattempo iniziò la collaborazione con la Enciclopedia dello spettacolo diretta da Silvio D'Amico per la Sansoni di Firenze, curando le voci relative al circo, al teatro dei burattini e al cinema.

Nel 1962 Cervellati fondò a Bologna il sodalizio Il circo delle arti assieme agli amici Alberto Menarini, Athos Vianelli, Gino MarzocchiUgo Guidi. Lo stesso anno, assieme a Menarini, curò la mostra Il circo e il music-hall allestita presso il Museo Civico di Bologna, dove espose una parte della sua grande raccolta storico-documentaria sul mondo dello spettacolo (volumi, manifesti, fotografie, programmi e opuscoli) e settanta suoi disegni a penna acquerellata dedicati al circo. Nel marzo 1963, sempre con Alberto Menarini, organizzò la rassegna Il burattino a Bologna, che comprendeva una mostra documentaria e una serie di spettacoli. Collaborò poi con il Museo Teatrale alla Scala di Milano alla realizzazione di due mostre, una sui burattini e le marionette (1967) e l'altra sul circo (1968).

E qui, come ho detto in precedenza, non si fa alcuna menzione sulla sua collaborazione con Federico Fellini che prima di effettuare il film documentario sui Clowns interpellò proprio Alessandro Cervellati grande esperto del circo e dei Clowns (era presidente onorario di tutti i circhi del mondo) e ne chiese una consulenza; si trattò certamente di un incontro che lasciò il segno in Fellini e non solo nella realizzazione del film ma come si può vedere anche nei numerosi disegni che egli dedicò al circo ed ai clowns.

Risale poi al 1973 il suo ultimo lavoro, il volume Bologna futurista, dove Cervellati condensò ricordi, polemiche e interpretazioni personali riguardanti il movimento futurista nella sua declinazione bolognese.

A fine anno chiesi a lui un incontro prima di effettuare la mia prima mostra Bolognese in una Galleria dove esponevo proprio i miei Clowns. La mostra ebbe luogo dal 15 dicembre 1973 al 2 gennaio 1974.(depliant a lato)

Ma Alessandro, che già aveva non pochi problemi di salute, mi accolse nel suo incredibile studio abitazione di Bologna: mi è rimasto particolarmente impresso i pilastri ordinati di libri (dal più grande al più piccolo) che si ergevano, come se fossero le colonne di un tempio greco, al centro dello studio ed arrivavano fino al soffitto.

Dopo aver parlato dei vari aspetti che ci legavano come l'origine romagnola, l'aver frequentato le Belle Arti di Bologna ed avere alcune conoscenze comuni, ci congedammo. Fu il primo ed ultimo incontro poiché le sue condizioni di salute peggiorarono repentinamente tant'è che il 29 dicembre del 1974 Alessandro ci lasciò a 83 anni.

Nel 1973 Fellini girò Amarcord che venne presentato nel 1974 e proprio in quell'anno durante l'estate effettuai la mia personale presso il Grand Hotel di Rimini dove Fellini girò alcune scene di questo "inno alla sua Romagnolità" e da quelle stanze un allievo ed amico di Fellini, lo scrittore e regista Gianfranco Angelucci, che ho avuto modo di conoscere durante la presentazione di un suo libro proprio su Fellini, ha presentato in questi giorni uno speciale su Fellini a TG2 Dossier.

A Fellini, grande protagonista del cinema del XX secolo ho dedicato la copertina di questa raccolta di carte "Gli Arcani del Cinema" con un suo ritratto in abito da Clown.

Ciao grande Maestro e grazie!

 

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